Il triangolo Éole-Évangile occupa una posizione molto particolare all’interno del settore Paris-Nord-Est e costituisce un punto di transizione strategico. Gode di un intorno estremamente vario. Esso, approfittando della posizione, dell’intorno e del sistema di accessibilità, mostra un’innata propensione a svilupparsi come catalizzatore di vita urbana.
Questa vocazione impone di pensare e progettare il luogo come uno “spazio capace”, come un quadro di edifici flessibili e adattabili, che si delinea in funzione dei bisogni di un determinato momento. Questa “capacità” si ritrova nelle due tipologie che hanno definito la costruzione di Parigi nel XIX secolo:
Questa plasticità a partire dagli anni ’60 si è perduta con l’introduzione di prodotti più standardizzati, dove predomina la volontà di separare la città in programmi ben definiti e di produrre edifici adatti ad un unico bisogno.
Questa specializzazione ha generato una segregazione tra i quartieri destinati ad uffici e quelli destinati ad alloggi, tra abitazione sociale e zone residenziali. Essa ha contribuito alla formazione di barriere e veri e propri ghetti che ad oggi ostacolano la qualità della vita della nostra società e il suo futuro sviluppo. Questa ha generato un parco immobiliare che non si sa adattare facilmente alla richiesta mantenendo un costo ragionevole.
Bisogna quindi reinventare una tipologia che sappia offrire plasticità all’attuale società urbana: ricca di spazi ibridi, multifunzionali, mutevoli e reversibili.
Il nostro progetto “Éole” è un luogo privilegiato per accogliere il bisogno di eterogeneità, di adattabilità, divenuto necessario alla nostra società e alla sua evoluzione, per esplorare un nuovo modo di costruire e di sviluppare un edificio.
Mettiamo a punto una logica costruttiva globale che possa accogliere molteplici programmi in un unico edificio o in un unico isolato e che permetta un’evoluzione facile, capace di inscriversi in una logica di continuità programmatica, di rottura o nella ricerca di eterogeneità. Abbiamo quindi diviso l’atto di costruire in due fasi affinché si possa distinguere:
Abbiamo immaginato un edificio “perenne” e delineato, un “kit” di base, con una trama costruttiva in cemento in tre dimensioni, composta da pavimenti termicamente isolanti, di 20m con una trama costruttiva quadrata di 8,1m e scandita in altezza ogni 6,24m al fine di individuare dei volumi vivibili. Oltre a questa ossatura costruttiva si realizza l’insieme dei flussi verticali.
Per l’allestimento di questi volumi di base, privilegiamo delle strutture leggere e dei sistemi prefabbricati, realizzati in materiale a secco (legno o metallo) assicurando una realizzazione veloce e uno smontaggio più facile.