La riqualificazione del Termovalorizzatore di San Vittore usa gli strumenti dell’architettura per alimentare un cambiamento nella cultura del rifiuto, modificandone la percezione da marginale a elemento fondamentale della società circolare.
Il progetto costruisce una nuova immagine di questa metamorfosi proponendo un nuovo paesaggio, fisico e culturale.
l’intervento si assume dunque le responsabilità imposte dall’epoca attuale, nella quale all’essere umano e alla sua attività sono attribuite le cause principali delle modifiche territoriali, strutturali e climatiche.
L’estetica proposta è sintesi di un cambio di paradigma che contrappone la vecchia percezione alla nuova interpretazione: da sporco a pulito, da chiuso ad aperto, da negativo a positivo.